Spreco zero

Al centro della politica di ripresa dell’Unione Europea c’è un nuovo termine che si è affermato nel corso del tempo fino a diventare la parola chiave della nuova rivoluzione industriale: la sostenibilità. Non si tratta solo di modelli di consumo e produzione per fronteggiare il cambiamento climatico, ma l’Unione Europea affida all’industria il ruolo di “fornitore di prosperità”, cioè di fautore di uno sviluppo basato sul rispetto del pianeta e su nuovi paradigmi di produzione che pongano al centro del processo produttivo aziendale il benessere della società.

 

Spreco zero è uno stile di vita. 

Con l’aumentare della consapevolezza sull’insostenibilità dei nostri modelli di consumo , anche l’opinione pubblica sta aderendo sempre di più a questo processo di cambiamento. Una ricerca di Capterra, basata su interviste rivolte a 694 consumatori residenti in Italia di età compresa fra i 18 e i 65 anni, riporta che a seguito della pandemia il 71% dei consumatori ha rivalutato il suo modo di fare acquisti e il 39% dei consumatori è disposto a pagare fino al 10% di più i prodotti sostenibili. E da quanto risulta dai dati raccolti in un inedito rapporto di Ups, anche per quanto riguarda il commercio online, il 76% dei consumatori italiani afferma che l’offerta di opzioni di consegna sostenibili è importante quando si sceglie da chi fare acquisti. Abbiamo raccolto in questo numero di Beyond alcuni seganli fertili e storie di successo che dimostrano come il trend del riciclo e l’impegno zero waste stiano conquistando sempre più consenso.

Siamo all’inizio di una nuova era, in cui lo stile di vita a rifiuti zero cambia radicalmente i consumi e guadagna crescenti consensi.

I SEGNALI FERTILI CHE ABBIAMO REGISTRATO

LA ZECCA REALE
ESTRARRA' ORO DAI RIFIUTI ELETTRONICI

The Royal Mint, società di proprietà del governo britannico che lavora metalli preziosi e produce monete, prevede di costruire una struttura che estrarrà oro dai rifiuti elettronici in piena sostenibilità e tracciabilità. L’impianto utilizzerà un nuovo processo di estrazione brevettato chiamato Excir, un’applicazione che utilizza la tecnologia di estrazione liquida Lixiviant in grado di recuperare fino al 99% dell’oro dai circuiti stampati di telefoni cellulari e laptop.

IN SPAGNA SPRECARE IL CIBO
DIVENTA ILLEGALE

Il Governo spagnolo ha deciso di punire le aziende  che generano sprechi alimentari: la proposta di legge “per la prevenzione delle perdite e degli sprechi alimentari”, approvata anche dal Parlamento di Madrid, obbliga le imprese della filiera alimentare a definire politiche antispreco, alla trasformazione della frutta invenduta e rende obbligatorio il ‘’doggy pack’’ ai ristoranti. Pesanti le sanzioni per chi non rispetta le nuove regole con multe comprese tra i 2 mila e i 500 mila euro

IL PRIMO COMUNE ITALIANO
CERTIFICATO "RIFIUTI ZERO"

Capannori, in provincia di Lucca, è la prima città d’Italia certificata Rifiuti zero in Europa. Il Comune guidato da Luca Menesini ha ottenuto la certificazione europea secondo lo standard di certificazione di Zero waste cities di Mission Zero Academy e il supporto dell’organizzazione no-profit Zero Waste Italy, ottenendo l’accreditamento di 4 stelle su 5, grazie al raggiungimento del 86,50% di raccolta differenziata, il risultato più alto ottenuto dai Comuni certificati.

STORIE DI IMPRESE CHE ANTICIPANO IL FUTURO

Olio

Pandamart distribuisce cibo invenduto tramite app

Pandamart, un negozio di alimentari online di Singapore della catena Foodpanda, ha stretto una partnership con l'app di condivisione gratuita Olio. Le due aziende stanno lavorando insieme per ridistribuire il cibo invenduto all'interno delle comunità locali. La partnership è entrata in vigore nel dicembre 2021 e oltre 100.000 abitanti stanno già usando l’applicazione, condividendo cibo in eccesso e beni non alimentari indesiderati.

Cabodle

Prime piattaforme antispreco della GDO

La catena di supermercati britannici Coop ha introdotto in oltre 2.500 negozi la piattaforma digitale Caboodle, basata sulla tecnologia Power Platform di Microsoft. È stata disegnata per combattere lo spreco alimentare e funzionare come ‘’connettore’’ tra supermercati, bar, ristoranti, il volontariato e i gruppi di comunità per redistribuire il cibo invenduto, quando e dove è necessario.

banana-extention

Hair extension dalle banane

Le extension di capelli sintetici sono costituite da sottili fili di materiali come nylon, poliestere e acrilico che diventano rifiuti da smaltire in tre o sei mesi (oltre 13.000 tonnellate ogni anno solo negli USA). Per creare un'alternativa più sostenibile, Rebundle, con sede a St. Louis, ha inventato “braid better” un prodotto basato su extension derivate dalla fibra di banana. La startup mira ad aumentare la produzione con $1,4 milioni raccolti in un round preliminare all’inizio di quest’anno.

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