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Dalle auto ai monopattini, passando per ciclomotori e biciclette, i servizi di mobilità in condivisione stanno lentamente diventando ‘’commodities’’ in tutte le città europee. Con molte questioni non risolte sulla sostenibilità economica di questi servizi, come dimostrano la fatica con cui hanno raggiunto bilanci in nero Uber o Lyft, le venture che non ce l’hanno fatta come Twist e Sharen’go e l’inattesa cessione di ShareNow a Stellantis che ha segnato l’uscita contemporanea dal mercato del car sharing di due forerunner come Mercedes-Smart e BMW.
Ma quello che dobbiamo aspettarci è un flusso continuo di nuovi entranti (vedi l’arrivo di Zity a Milano che presentiamo più avanti) e un lungo periodo di ‘’sperimentazione’’ di nuovi modelli di business anche ibridi che risolvano i problemi più seri incontrati da chi ha creato il mercato: i danneggiamenti e i
furti dei veicoli, i costi della loro manutenzione, l’uso ‘’opportunistico’’ dei veicoli da parte della maggior parte dei clienti, la competitività verso le altre alternative di trasporto conquistata a fatica, tenendo ferme le tariffe per anni o con promozioni continue. Probabilmente, come dicono molti analisti, anche sulla mobilità assisteremo ad un ‘’ritorno alle origini’’ della sharing economy:condividere in una logica quasi peer-to-peer quello che è nostro, magari attraverso piattaforme e applicazioni abilitanti che applichino tariffe minime per il servizio. Come l’auto che usiamo saltuariamente messa a disposizione degli altri condomini, o un’auto in noleggio a lungo termine condivisa.
In sintesi: se sapete far bene i conti, e stabilire prezzi attraenti che garantiscano ammortamenti rapidi, avete una chance di entrare nel mercato rental. I fattori critici di successo sono solo due: un costo basso di customer acquisition e un servizio eccellente.
Centinaia di nuove imprese possedute dai lavoratori stanno costruendo una sharing economy più giusta. Trebor Scholz , Presidente dell’Institute for the Cooperative Digital Economy. stima che ci siano circa 550 progetti in 43 paesi, che abbracciano settori come il noleggio a breve termine, i trasporti, il lavoro domestico, l’assistenza e l’energia. Meritano una menzione l’impresa di pulizie Up & Go a New York City, la condivisione etica della casa proposta da Fairbnb, e Cataki, una cooperativa brasiliana di catadores, che aiutano i cittadini a riciclare.
In crescita anche in Italia l’autoproduzione e lo scambio di energia rinnovabile attraverso le Comunità Energetiche, realtà che decidono di installare impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Sono infatti 59 le nuove Comunità, censite tra giugno 2021 e maggio 2022 da Legambiente, che vedono il coinvolgimento di centinaia di famiglie, decine di comuni e imprese. Di queste, 39 sono Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e 20 Configurazioni di Autoconsumo Collettivo.
Nuova sede e nuove ambizioni per Benefit 2.0, la boutique solidale di Messina dove chi ha bisogno può acquistare vestiti, scarpe e accessori… senza pagare un centesimo. L’abbigliamento solidale è un’invenzione di Invisibii Onlus e tutto quanto proposto, etichettato ed esposto come in un negozio, viene dalle donazioni di quello che non mettiamo o usiamo più.
In questo scenario, la condivisione dei contenuti crea un territorio favorevole alla condivisione materiale della propria vita reale nelle forme di condivisione più evolute e più impegnative (cohousing, gruppi di acquisto, co-working, noleggio peer- to-peer, pay-as-you-rent). Ecco alcuni esempi di successo:
Dopo avere offerto i suoi servizi a Madrid, Parigi e Lione, la società di car-sharing Zity arriva anche a Milano con una flotta di 450 Dacia Spring, una delle auto elettriche più economiche con un’au-tonomia di circa 300 km per ogni ricarica. Finora Zity è riuscita a convincere 560.000 clienti nelle tre città europee, forte dei 1.425 veicoli elettrici messi a disposizione. Da maggio tocca a Milano con tariffe flat e a tempo che verranno comuni-cate al lancio del servizio. I primi 5.000 clienti registrati riceveranno un credito di 50 euro.
VenueMatch è una piattaforma nata a Chicago incentrata sulla comunità in cui gli utenti possono prenotare prontamente spazi unici e alla moda per le loro attività e condividere i costi di affitto con i loro colleghi. Al fine di produrre un mercato di spazi creativi, VenueMatch accoglie elenchi di tutti gli spazi, da loft, magazzini, studi fotografici, giardini, spazi di lavoro, piscine e altro ancora.
Lynk & Co vuole creare una rivoluzione nel mercato delle automobili offrendo un noleggio ‘’all inclusive’’ che si può anche rinnovare di mese in mese (con canoni intorno ai 500 €) e che consente di noleggiare la tua auto ad altri. Gli utenti entreranno anche nella community creata dall’azienda ed avranno club a loro riservati. Il primo in Italia è stato aperto a Roma, su via del Corso.
L’analisi semestrale dei segnali fertili raccolti e interpretati dai contributori di Baby Future
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